Gemona, Lab del terremoto, venerdì 19 maggio

Oggi a Gemona del Friuli, al Lab del Terremoto,in piazza del Municipio, alle 18, incontro l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese con Nicola Picogna e altri amici. Parleremo di memoria, di cammino, del mio libro, anche di futuro.

“Siamo andati a visitare la città distrutta. Camminiamo fra le macerie. Gemona è cumuli di sassi dove prima c’erano le case. Ricordo che avevano sistemato le strade per passare, così la distruzione aveva un suo ordine: a ciascuno le sue rovine, mentre la strada restava liscia, pulita, perfetta da percorrere per una bambina con suo papà che la teneva per mano…

Mio papà piangeva. Aveva cercato di trattenere l’emozione, poi era esplosa, come un’eruzione…
Con quella passeggiata, quel giorno, mio padre mi ha insegnato più di tante letture, più di tutto quello che studiavo a scuola. Mi ha fatto vedere il male assurdo, inspiegabile. Lo paragonava alla guerra. Alle bombe che avevano colpito la città, la sua vita di bambino. Con la sua commozione, mio padre mi ha insegnato la compassione…”
“Ho sentito il terremoto. L’ho riconosciuto subito. Mi ero appena distesa sul letto della mia camera nel monastero. Ogni cosa ha cominciato a scricchiolare, a muoversi. Un movimento inconfondibile. Sono un’esperta. Tutti quelli che hanno vissuto un terremoto devastante vicino all’epicentro lo sono. Avevo 12 anni. Cinquantanove secondi di scossa. Mille morti. Friuli, 1976. Quarant’anni dopo il Lazio, le Marche, di nuovo l’Abruzzo”.
da Io cammino da sola, pagine 38, 39, 171

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