Da soli per perdersi, e ritrovarsi

“Il tuo viaggio personale attraverso la tua solitudine e’ affascinante ed esaltante, e mi ha ricordato tante cose. La fatica, il dolore, la determinazione, il desiderio e il bisogno disperato di indipendenza e di auto affermazione. Un’indipendenza che deve passare l‘esame della solitudine e che deve farsi anche fisica, attraverso un gesto umano così’ semplice ma anche così’ dimenticato come il cammino. Hai ragione quando scrivi che il cammino è un gesto solitario, individuale. Nel tuo camminare da sola c’è anche tanto, tantissimo coraggio. Perché da soli ci si perde, per poi ritrovarsi. Ci si fa male, per poi imparare a guarire e a sentirsi più’ forti. Mi sono ritrovata molto nella tua storia…Io e Brian abbiamo cominciato a fare lunghe camminate con i nostri figli. Cosa molto diversa da ciò’ che scrivi nel tuo libro, perché’ nel nostro caso la camminata non serve solo a scoprire la nostra solitudine e il nostro mondo interiore, ma a tenerci insieme come famiglia e a scoprire il mondo che attraversiamo. Vogliamo mostrare a Luca e Chiara che esiste un intero universo da scoprire la’ fuori, lento, silenzioso, fatto di incontri semplici, di mete lontane ma accessibili, di luci, suoni, ombre, di piccole cose da scoprire solo facendo piccoli passi. Grazie, Ale. Buon cammino”. Benedetta
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