Daniela Castiglione ci ha perfino scritto un libro, “Ai piedi di Santiago” (Ediciclo). Finalmente i piedi ricevono la giusta attenzione. Pensare con i piedi non è un’offesa, così come “sei un vegetale”, ora che si è scoperto che le piante non hanno solo cinque sensi
Piedi su Lambrate. Quel che è invisibile agli occhi di chi va di fretta
Piedi su Lambrate
domenica 13 maggio, dalle 16 alle 19
Ritrovo in piazza della via Rimembranze di Lambrate
20134 Milano
Un cammino alla riscoperta di una città che cambia e si trasforma. È quello che faremo domenica con gli amici di ViviLambrate. Ognuno racconterà un pezzo della sua storia, della sua memoria, del suo vissuto. Di qul che era, è e sarà.
“Camminare a Lambrate, ma anche in ogni città, vuole dire riconoscere le sue stratificazioni, i segni che la storia le ha lasciato. A guardarla bene, passo dopo passo, Lambrate rivela le tracce della sua epoca romana, longobarda, napoleonica e ottocentesca, resistente, industriale e contemporanea”.
Quel che appare subito è la testimonianza del periodo industriale, con i capannoni delle aziende che hanno fatto la fortuna del quartiere: Innocenti, Faema, Columbus, Cinelli, De Nora, Tre Marie. Palazzi trasformati in edifici residenziali e centri culturali, condomini modello con parchi e attici, mercati e supermercati, case di riposo e di assistenza, ma non di oblio.
Oppure, invece, gli stessi luoghi che un tempo erano operativi, vivaci e vitali, teatro di vita e di set di cinema per film celebri, oggi sono lasciati nel degrado, fra erbacce e interventi di street art. A Lambrate, però, resistono vecchie case con tetti in legno, cascine e fabbriche di una volta, magari svuotate e diventate empori, che conservano la dignità di un passato memorabile, glorioso. In mezzo, gli orti condivisi, gli accampamenti estemporanei di roulotte lungo la massicciata della ferrovia, i murales sfacciati.
Lambrate è un museo del presente, di arte, di storia e di cultura a cielo aperto, è un susseguirsi di vuoti (quel che è scomparso) e pieni (quel che si è costruito e si sta costruendo). Narra il presente di un quartiere, che era paese e ora è (quasi) centro città. Con le boutique vintage chic, le botteghe di autoproduzione, i laboratori di design e di grafica, le gallerie d’arte in spazi stupefacenti di vetro e cemento, gli artigiani delle biciclette e del riciclo creativo, i nuovi bar e ristoranti e i vecchi circoli che conservano il loro ruolo di servizio, di aggregazione, di incontro: zattere di salvataggio nel mare della solitudine, dell’inquietudine della città-deserto che non riesce più a farsi piazza.
Ma Lambrate una piazza ce l’ha (anche se non si chiama così: è bella è circolare, ma risponde al nome di “via Rimembranze di Lambrate”), ed è tutta nuova, anche se ombreggiata da platani che raccontano di una storia centenaria. È proprio da qui, dalla piazza, che si partirà e che ci si ritroverà domenica, 13 maggio, Giornata nazionale dei sentieri, per intraprendere un cammino alla scoperta delle pietre, dei luoghi, delle testimonianze che raccontano la sua complessa e lunga storia.
Il nostro sarà un sentiero metropolitano: si svolgerà in un parco, che è il parco di archeologia industriale di Lambrate. Sulle vecchie pietre cammineremo, ma parlando e pensando al futuro. Discutendo e progettando su quel che ci piace e su quel che vorremmo per questo quartiere di Milano che un tempo era paese e che continua a essere tale. E ci piace che sia così
La passeggiata è aperta a tutti, il ritrovo è alle 16, domenica 13 maggio, nella Giornata nazionale dei sentieri, per conoscere questo straordinario parco di archeologia industriale e creatività urbana che è Lambrate. Al termine, verso le 19, aperitivo al circolo Acli di via Conte Rosso. Organizza ViviLambrate, info tel. 3662543745