Passare la notte svegli

“ La lettura più bella della quarantena!” Andrea

Ciao Alessandra con questo virus che c’è in giro ho iniziato a leggere da poco e come secondo libro dopo ventimila leghe sotto i mari ho deciso di leggere il tu, io cammino da sola.
Mi è piaciuto molto al punto di passare la notte sveglio continua a leggere...

Per un disegno: il vento, mille parole

Distesa a guardare la luna, il cuore ancora caldo del pensiero di lui, si chiese se in quel momento preferisse vivere o morire. Vivere, per andare incontro al destino, a quel vento che le sussurrava di lasciarsi andare, di catturare l’attimo, di gioire del presente senza pensare al futuro. Morire, perché non si ricordava di essere mai stata così felice, e aveva paura che finisse, anzi sapeva che sarebbe successo. E allora perché non terminare ora,

perché non cristallizzare quell’onda che la sommergeva, perche non farsi accogliere dalla luce adamantina dell’astro più bello, il suo preferito? La sabbia era lieve, tiepida, umida e invadente, le suggeriva di alzarsi. Però anche la ancorava al suolo,
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A Erba il coraggio del cammino

Venerdì 22 giugno alle 20 e 45 a Erba Alessandra Beltrame ed Enrica Mambretti saranno ospiti della Onlus Noi Genitori per parlare dei loro cammini.

“Il cammino è quello interiore, della crescita e dell’evoluzione di ogni persona della quale ci prendiamo cura, è il cammino verso l’autonomia possibile e l’inclusione sociale. Il cammino è anche quello che sperimentiamo ogni martedi  con il gruppo degli accompagnatori del Cai e dell’Associazione Jack Canali di Erba, che accompagnano le persone con disabilità sui sentieri delle montagne del Triangolo Lariano. Ne parliamo perciò volentieri con due scrittrici che vivono il cammino nel significato più profondo di incontro e crescita personale”.

Noi Genitori Onlus

Noi Genitori da 24 anni segue le persone con disabilità e ha come principale obiettivo il “dopo di noi”, quando le famiglie non saranno più in grado di prendersi cura dei loro figli fragili. Casa Lorenza – una casa vera, calda e accogliente – si trova ad Alzate Brianza. Qui ui le persone con disabilità trascorrono periodi di autonomia dalle loro famiglie.  Si chiama scuola di vita adulta.

L’incontro, che sarà moderato da Anna Corbella della Libreria di Via Volta di Erba, appartiene alla rassegna di eventi di coesione sociale organizzati dalla Fondazione Noi Genitori.

Per partecipare: www.cooperativanoigenitori.it, sezione news.

Foto: Ulderica Da Pozzo

Se i piedi fanno i libri

Daniela Castiglione ci ha perfino scritto un libro, “Ai piedi di Santiago” (Ediciclo). Finalmente i piedi ricevono la giusta attenzione. Pensare con i piedi non è un’offesa, così come “sei un vegetale”, ora che si è scoperto che le piante non hanno solo cinque sensi bensì venti (Stefano Mancuso dixit). “Camminare con la testa, pensare con i piedi” è una delle frasi che piace di più del mio libro, “Io cammino da sola”. Non è mia, non l’ho inventata. Però l’ho scritta, anzi ho osato farlo. A volte le parolacce servono, per ricevere uno schiaffo e svegliarsi, e poi guardare le cose in faccia.  E magari cambiare, migliorarsi.

Così benvenuti ai libri scritti con i piedi, e benvenuto a chi cammina con la testa. La rassegna di Sernaglia della Battaglia e Falzè di Piave comincia dopodomani con un libro che gioca in casa: Edoardo Frassetto racconta infatti del suo cammino dalla foce alla sorgente del Piave, il fiume sacro.

Sul Piave saremo, anzi proprio nei luoghi dove il Piave mormorò “non passa lo straniero”. Emozione per me, che a Falzè arriverò mercoledì 23, pensate, alla vigilia di “quel” 24 maggio che tutti conoscono perché tutti, patriottici o no, l’abbiamo cantato: il 24 maggio della strofa della “Canzone del Piave”. Curiosa coincidenza: quando mi hanno invitata e mi hanno proposto la data, non ci ho pensato. Ora sì. E poi sono cent’anni. E poi ho appena letto Andrea Molaroli e il suo “Non tutti i bastardi sono di Vienna” che mi ha buttata sulle rive del Piave e poi a Pieve di Soligo, a Refrontolo, a Sernaglia e a Nervesa proprio i quei giorni, in quegli anni.

No, alla coincidenza della data non ci avevo pensato.  Ho pensato invece a quel giorno il cui il Piave l’ho attraversato a piedi un po’ più giù, a valle. Un giorno di aprile del 2014, nella penultima tappa del mio cammino con i Rolling Claps, il Tarvisio-Venezia. Diluviava e arrivammo a Eraclea e poi a Jesolo fradici. Il Piave lo passammo al ponte di barche di Cortellazzo: luoghi metafisici, surreali, soprattutto fuori stagione. Pioggia, nebbia. Acque, terre piatte, lagune, sabbia, condomini e campeggi. Il Piave, risalendo il suo corso, diventa più bello. Anzi, il cammino di risalita può essere inteso proprio come una ricerca di purezza e una fuga dall’antropizzazione selvaggia della costa verso il fiume alto e naturale, per quanto possibile.

Bei cammini ci sono lungo il Piave, chiedete a Edoardo. “Verso la sorgente” è un bel libro, pieno di passione e di foto, la storia di un cammino che dovrebbe essere condiviso e percorso più spesso.

Bello rivedersi da quelle parti. Ci sarà Edoardo a presentarmi il 23. Organizza Legambiente con Libreria La Pieve del mitico Flavio.

 

Piedi su Lambrate. Quel che è invisibile agli occhi di chi va di fretta

Piedi su Lambrate
domenica 13 maggio, dalle 16 alle 19
Ritrovo in piazza della via Rimembranze di Lambrate
20134 Milano

Un cammino alla riscoperta di una città che cambia e si trasforma. È quello che faremo domenica con gli amici di ViviLambrate. Ognuno racconterà un pezzo della sua storia, della sua memoria, del suo vissuto. Di qul che era, è e sarà.
“Camminare a Lambrate, ma anche in ogni città, vuole dire riconoscere le sue stratificazioni, i segni che la storia le ha lasciato. A guardarla bene, passo dopo passo, Lambrate rivela le tracce della sua epoca romana, longobarda, napoleonica e ottocentesca, resistente, industriale e contemporanea”.
Quel che appare subito è la testimonianza del periodo industriale, con i capannoni delle aziende che hanno fatto la fortuna del quartiere: Innocenti, Faema, Columbus, Cinelli, De Nora, Tre Marie. Palazzi trasformati in edifici residenziali e centri culturali, condomini modello con parchi e attici, mercati e supermercati, case di riposo e di assistenza, ma non di oblio.
Oppure, invece, gli stessi luoghi che un tempo erano operativi, vivaci e vitali,  teatro di vita e di set di cinema per film celebri, oggi sono lasciati nel degrado, fra erbacce e interventi di street art. A Lambrate, però, resistono vecchie case con tetti in legno, cascine e fabbriche di una volta, magari svuotate e diventate empori, che conservano la dignità di un passato memorabile, glorioso. In mezzo, gli orti condivisi, gli accampamenti estemporanei di roulotte lungo la massicciata della ferrovia, i murales sfacciati.
Lambrate è un museo del presente, di arte, di storia e di cultura a cielo aperto, è un susseguirsi di vuoti (quel che è scomparso) e pieni (quel che si è costruito e si sta costruendo). Narra il presente di un quartiere, che era paese e ora è (quasi) centro città. Con le boutique vintage chic, le botteghe di autoproduzione, i laboratori di design e di grafica, le gallerie d’arte in spazi stupefacenti di vetro e cemento, gli artigiani delle biciclette e del riciclo creativo, i nuovi bar e ristoranti e i vecchi circoli che conservano il loro ruolo di servizio, di aggregazione, di incontro: zattere di salvataggio nel mare della solitudine, dell’inquietudine della città-deserto che non riesce più a farsi piazza.
Ma Lambrate una piazza ce l’ha (anche se non si chiama così: è bella è circolare, ma risponde al nome di “via Rimembranze di Lambrate”), ed è tutta nuova, anche se ombreggiata da platani che raccontano di una storia centenaria. È proprio da qui, dalla piazza, che si partirà e che ci si ritroverà domenica, 13 maggio, Giornata nazionale dei sentieri, per intraprendere un cammino alla scoperta delle pietre, dei luoghi, delle testimonianze che raccontano la sua complessa e lunga storia.
Il nostro sarà un sentiero metropolitano: si svolgerà in un parco, che è il parco di archeologia industriale di Lambrate. Sulle vecchie pietre cammineremo, ma parlando e pensando al futuro. Discutendo e progettando su quel che ci piace e su quel che vorremmo per questo quartiere di Milano che un tempo era paese e che continua a essere tale. E ci piace che sia così

La passeggiata è aperta a tutti, il ritrovo è alle 16, domenica 13 maggio, nella Giornata nazionale dei sentieri, per conoscere questo straordinario parco di archeologia industriale e creatività urbana che è Lambrate. Al termine, verso le 19, aperitivo al circolo Acli di via Conte Rosso. Organizza ViviLambrate, info tel. 3662543745