Uomini che camminano con me

Ciao Alessandra, ho appena finito di leggere il tuo libro. Che dire, sei la mia Pessoa al femminile. Nel senso che nelle tue parole, nelle tue frasi mi ci ritrovo in pieno. Io che litigo con le parole e che non riesco ad esprimere con semplicità quello che sento – è come se inciampassi nei pensieri e poi, rotolando, le mie dita non riuscissero a trovare il sentiero per formulare pensieri ed emozioni -, ritengo il buon Pessoa un maestro.  Grazie per avermi regalato un paio d’ore dove mente e anima sono tornate a respirare i cammini che ho fatto e quelli che farò.

Sandro

Ciao sei stata magistrale nel descrivere la tua vita. Sto rileggendo. Non nascondo che in alcune pagine mi sono commosso. Le tue sono pennellate di vita. Ma anche di dolore di fine vita, io non la chiamo morte. Dopo aver letto il tuo libro d’un fiato, avrei voluto essere all’evento di Verona con il nostro amico di Gulliver ma la sera prima è mancato mio padre 99enne e ovviamente ho avuto priorità  diverse, ora sto tornando dalla Calabria  dove lo ho lasciato nella sue terre accanto ai suoi genitori e ai suoi fratelli. Mi hai accompagnato con il tuo libro, di cui ho riletto alcune pagine. Grazia per la tua sensibilità, grazie da un curioso viandante.

Domenico

Ciao, sono un tuo coetaneo. Sono anch’io, a volte, un camminatore solitario. Mi identifico in molte cose che hai descritto. Principalmente mi piace percorrere i sentieri che attraversano le nostre Dolomiti. Mi piace molto un pensiero di Hermann Buhl: “L’alpinista è un inquieto inguaribile: si continua a salire e non si raggiunge mai la meta. Forse è anche questo che affascina: si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai”. Buona vita.

Roberto

 

La foto: opera di Sandra Miranda Pattin

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