Come una sinfonia fai vibrare corde

Ho letto il tuo libro d’un fiato..Grazie per averci coinvolto e reso partecipi della tua bellissima esperienza.. mi è sembrato di camminare assieme a te. Bellissimo aver incontrato te e Francesca domenica scorsa, mio figlio e il suo hanno condiviso la perdita di un dentino a Ravascletto. Persone sincere, modeste, vere. Emozionante. Grazie ancora. E di cuore buon cammino, qualunque sia la direzione!

Elisa

Cara Alessandra sono Giordana ho 41 anni e lavoro in un sindacato. Volevo fare la giornalista o la scrittrice o comunque qualcosa che avesse a che fare con pagine bianche che si gonfiano e si stropicciato di storie, emozioni e pensieri. Alla fine non ci sono riuscita a far vivere pagine Immacolate così non per espiare il fallimento sono diventata una lettrice accanita, quasi compulsiva. Non ti sto nemmeno a raccontare cosa mi succede quando finisco un libro che mi piace: paranoia totale . Non la voglio mollare quella vita, quella storia quel viaggio. La prima settimana sono alla ricerca spasmodica di un sostituto all’altezza ovviamente con la convizione che nulla sarà così. Per fortuna mi sbaglio , quasi sempre. Le storie in fondo sono tutte belle ( dipende dal momento in cui le leggi) i libri invece dipende da chi li scrive. Il tuo è quasi finito e sono in paranoia.. È una storia che cercavo e lo hai scritto come una sinfonia, fai vibrare corde ed è credimi commovente. È molto raro che un libro sia così vivo ed è molto raro che gli scrittori ti accompagnino quasi fisicamente con le loro parole nei luoghi che vogliono condividere. Quindi grazie.
P.S Certo che ora che ti ho letto forse capisco perché mi è andata male con la scrittura 😅

Giordana

Ciao, oggi mi è arrivato il tuo libro.  Adoro la montagna, ho una piccola roulotte in un campeggio sull’appennino dove a volte vado anche nei giorni d’inverno…il cielo notturno, fragoroso di stelle, le albe e i tramonti, i bellissimi boschi e i loro abitanti mi fanno sentire il respiro della libertà… vero, giuro.. ma sento anche il terribile morso della solitudine e la scissione con il mondo moderno fatto di macchine e rumori, di impegni e di obblighi verso una società in cui non sei che un minuscolo ingranaggio.
Ho vissuto molti anni con questa dicotomia scolpita nell’animo.. dalla città alla solitudine perfetta.. per alcuni attimi, una sera di temporale mi è addirittura sembrato di sentirmi sospesa e di roteare insieme alla terra nell’immenso universo.. un’altra volta, seguendo il cammino filosofico degli antichi, mi è sembrato di scorgere una vena aurea dove il baluginio di una stella era sceso ad ammiccare verso la terra… fantasia, sogno e realtà che si mescolano come gli ingredienti di una antica ricetta di una strega… ma la mia mente ha continuato a navigare per quei boschi, per molti anni, raccogliendo perle di pura poesia come un magico zefiro di una terra ancora incontaminata…. Tutto ciò mi ha portato dentro un’immensa energia rinnovatrice che non ho saputo incanalare… ed un giorno mi sono ritrovata senza senno.
Racconto questa storia bella e triste perché vorrei sentire ancora l’abbraccio ferino della montagna senza sentirmi strana, ma soltanto consapevole che il mio respiro può ancora divenire vento e i miei occhi lampi nella notte… forse il tuo libro mi aiuterà in questo cammino rinnovato, perché la montagna è ancora lì che attende, pronta ad accogliere coloro che l’ascoltano e l’amano.

Francesca

La foto è di Antonella

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