I Rolling Claps che fecero l’impresa

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Capitolo 1. Dove si scopre che gli intellettuali (e gli ambientalisti) non sono mollaccioni.

TARVISIO, 24 APRILE Partono domani a piedi da Tarvisio e, a piedi, il 3 maggio raggiungeranno Venezia. Attraversando il Friuli dal Nord-Est a Sud-Ovest, passando il Tagliamento a Pinzano e sconfinando a Portogruaro. Più o meno 240 chilometri, senza contare i dislivelli. Sono i Rolling Claps, sassi rotolanti un po’ “furlans”, un po’ di Trieste (dove, ricordano, “clapa” vuol dire compagnia) e un po’ internazionali (c’è chi viene dal Portogallo). Non sono atleti, la loro non è un’impresa: scelgono il cammino come gesto culturale, si definiscono piuttosto viandanti, pellegrini laici leggi

Capitolo 2. LA PRIMA TAPPA Dove le pietre rotolanti si dimostrano all’altezza del loro nome

TARVISIO-VALBRUNA, 25 APRILE Il cammino dei Rolling Claps da Tarvisio a Venezia sulle orme degli antichi pellegrini, è cominciato bene. Sono arrivati in 11 nel capoluogo della Valcanale da varie parti d’Italia, il primo nucleo che poi andrà a infittirsi nel prosieguo del cammino. Una parte si è allenata sul cammino di Santiago di Compostela, c’è chi lo ha percorso piu’ volte. Altri invece sono ai primi viaggi a piedi. Il Monte Santo del Lussari, la prima tappa del viaggio, è stato conquistato dalle ietre rotolanti con fatica ma anche con molto entusiasmo. Tutto congiurava contro l’impresa leggi

Capitolo 3. LA SECONDA TAPPA Dove i Rolling Claps sono fedeli al motto “Chi la dura la vince”

VALBRUNA-DOGNA, 26 APRILE Secondo giorno di cammino per il gruppo di viandanti Rolling Claps che, partiti il 25 aprile da Tarvisio, il 3 maggio arriveranno a Venezia attraversando tutto il Friuli. Arrivati a Valbruna dal Monte Lussari, sono ripartiti la mattina per Dogna. In totale 29 chilometri, cominciati con la salita in Val Saisera fino al rifugio Grego e al Plan di Spadovai. La neve sconsigliava la salita, che però si è rivelata alla portata dei camminatori, grazie anche alla bella giornata di sole (la pioggia arriverà domani). Dopo una sosta alla Sella di Somdogna, la comitiva si è guadagnata la lunga discesa nella favolosa Val Dogna, fra boschi di pino silvestre, larice e faggio, ellebori spontanei e crocus bianchi e violetti che punteggiavano i prati leggi

Capitolo 4. LA TERZA TAPPA Dove incontrano finalmente pane (e pioggia) per i loro denti

DOGNA-VENZONE, 27 APRILE Arrivo bagnati fradici per i Rolling Claps, i viandanti pellegrini che da Tarvisio stanno percorrendo il cammino per Venezia, dove arriveranno il 3 maggio. Partiti da Dogna con tempo incerto, sono arrivati a Venzone alle sette passate della sera sotto il diluvio. La mattina erano partiti da Dogna imboccando la ciclovia sopraelevata che ha sostituito l’antica ferrovia. A Chiusaforte la pausa colazione, nel bellissimo bar dall’atmosfera rétro ospitato nell’antica stazione ferroviaria, che si trova proprio sulla ciclovia leggi

Capitolo 5. LA QUARTA TAPPA Dove i pellegrini moderni si ricongiungono a quelli antichi

VENZONE-SAN TOMASO DI MAIANO, 28 APRILE Con 80 chilometri di cammino gia’ percorsi, e il doppio da fare fino a Venezia, il gruppo dei Rolling Claps è partito a piedi da Venzone alle 9 di lunedì, dopo un sonno ristoratore e una colazione energetica alla taverna alle Scaligere di piazza Duomo (dove erano arrivati per cena la sera prima sotto una pioggia battente). Li aspettavano altri 30 chilometri fino al borgo di San Tomaso di Majano, dove sorge l’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme dove si fermavano i pellegrini sulla Via di Allemagna, che collegava Cracovia e Vienna con Venezia e da lì, via mare, a Gerusalemme o Santiago di Compostela, o anche Roma attraverso le vie Romea e Francigena. leggi

Capitolo 6. LA QUINTA TAPPA Dove i Claps sperimentano la comodità del vivere Rolling

SAN TOMASO DI MAIANO-SPILIMBERGO, 29 APRILE Mettersi in cammino comporta un’azione importante: la condivisione. Se sei solo, ti devi affidare agli altri per molte cose, prima fra tutte l’ospitalità. Se sei in gruppo, come accade ai Rolling Claps, che stanno attraversando il Friuli a piedi, la condivisione significa spesso dormire assieme, e insieme scegliere dove riposarsi e dove mangiare. Ma anche, ed è molto bello e gratificante, viaggiare a passo a passo chiacchierando, e così conoscere più a fondo i propri compagni di cammino. leggi

Capitolo 7. LA SESTA TAPPA Dove scoprono il piacere di perdersi (e di bagnarsi) sul Tagliamento

SPILIMBERGO-SAN VITO AL TAGLIAMENTO, 30 APRILE Nel paese di temporali e di primule di Pasolini non poteva capitare altro ai Rolling Claps che prendersi un’acquazzone. Ma la giornata, la sesta di cammino, era cominciata asciutta. «Ho voglia di essere nel Tagliamento, a lanciare i miei gesti uno dopo l’altro nella lucente concavità del paesaggio» scriveva nel 1943 Pier Paolo Pasolini all’amico Luciano Serra. Seguendo le orme del poeta di Casarsa, i Rolling Claps hanno lanciato i loro passi nell’alveo del fiume dopo aver lasciato Spilimbergo. Non prima di perdersi sui sentieri lungo l’argine, un assaggio dei magredi, le “terre povere” dal fascino tutto particolare, tipiche della costa ovest del fiume. leggi

Capitolo 8. LA SETTIMA TAPPA Dove il cammino è lungo ma la meta è bella

SAN VITO AL TAGLIAMENTO-MARANGO, 1 MAGGIO I Rolling Claps hanno lasciato il Friuli alla settima giornata di cammino, dopo averlo attraversato a piedi in diagonale da Nord a Sud, da Tarvisio fino ai confini con il Veneto. La meta è Venezia, per la precisione San Marco, dove i viandanti andranno a farsi timbrare la credenziale con il sigillo della basilica, come facevano tutti i pellegrini che venivano dal Nord e dall’Est ed erano diretti a Gerusalemme, Roma o Santiago. Da San Vito al Tagliamento il gruppo ha raggiunto Portogruaro costeggiando il fiume Lemene, su sentieri ombreggiati da ciliegi. Dopo la città, è cominciato il Veneto delle bonifiche, del latifondo agricolo, con campi di orzo e granturco a perdita d’occhio, e dei canali… leggi

Capitolo 9. L’OTTAVA TAPPA E IL GRAN FINALE Dove si fanno i conti con i propri passi

JESOLO-VENEZIA, 2 E 3 MAGGIO I Rolling Claps hanno compiuto l’impresa, arrivando a Venezia da Tarvisio dopo nove giorni di cammino. 250 chilometri di strada, a una media di 28 chilometri a tappa, in tempo per conquistare il sigillo della basilica di San Marco. L’arrivo a Venezia dopo un lungo cammino è straniante: hai viaggiato per giorni contando i tuoi passi, lungo strade spesso deserte, ascoltando i suoni della natura, incrociando sì città e paesi e persone, ma a una a una, respirando ogni attimo, cogliendo ogni singolo incontro come una cosa preziosa, unica. Invece sbarchi sul molo di San Marco e vieni travolto dalla moltitudine, dalla confusione: i turisti, le bancarelle, perfino i piccioni e i gabbiani sembrano venirti addosso. Immagini come deve essersi sentito il pellegrino che giungeva qui dopo mesi, a volte anni di viaggio. Sfinito eppure felice di avercela fatta, si ritrovava perso in una confusione di lingue, di persone, di mondi che si incrociavano… leggi

 

 

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