Elena. Parole come regali

“Non è il traguardo a darci il benestare”, scrive Alessandra Beltrame nel suo carnet de voyage personale, il libro “Io cammino da sola”, da due mesi edito da Ediciclo (pp.192, Euro 14,50) e già molto letto. “E’ tutto quello che sta in mezzo tra la partenza e l’arrivo. E’ il durante che ti fa vivere la trasformazione.” Alessandra Beltrame, giornalista udinese, qui al suo primo libro, ha creato un reportage di formazione che è un viaggio esistenziale verso quella meta dell’anima che è il percorso stesso: la ricerca di un’appartenenza attraverso l’investigazione interiore, anche dei propri dolori, soprattutto familiari. E poi c’è il cammino. Metà del libro è stato scritto in viaggio, sulla via Francigena, d’inverno. In questa modalità contemporanea e non comoda, – il mettersi a nudo senza retorica e grida – l’autrice non fa sconti alla propria vita, anzi. Alessandra Beltrame, nella sua parte più sofferta e intima, cammina, cammina da sola appunto, anche dentro le parole, e nel percorso, onesto e coraggioso, racconta con chiarezza e lucidità fasi della vita che nei temi fondamentali appartengono a tutti.

Ha abbandonato lavoro, carriera, inutili amori ed orpelli, e si è messa in viaggio di fronte alla verità della solitudine, che per scelta e per destino, da tempo è la sua condizione. Nel suo passo lento tra boschi e vallate l’autrice è sola con i propri pensieri e le proprie nuove sofferte chiarezze; nel donare il suo racconto agli altri si fa invece partecipe di empatia con il lettore. Come a dire che la comunità intorno a lei cresce, e c’è chi, grazie al suo lavoro, prende coraggio, attraverso gli echi della letteratura. E poi c’è la realtà.

“Ci sono nel libro delle storie che tanti hanno vissuto”, ci dice. “Temi forti come la famiglia e la carriera, la crisi della società, coinvolgono molti tipi di lettore.”

“Devo essere grata a Luigi Nacci, il direttore editoriale della collana, che è un poeta e mi ha incoraggiata e mi ha aiutata a dare un ordine alla mia narrazione”, ci racconta. “Ho lavorato molto sulla scrittura, sul ritmo, che è quello che mi piace seguire anche quando scrivo un articolo. Ho dovuto però buttare via tutto il mio mestiere di giornalista per trovare una voce mia, e liberare la testa, lasciare che le parole uscissero in maniera viscerale, emotiva, vera.”

“Nelle recensioni parlano di confessione”, continua, “relativamente alla prima parte, ma anche a passi delle pagine successive. Non so”, ci “confessa”.  “Di sicuro è un’esposizione, un ‘buttar fuori’ che fa parte del cammino, nel mio percorso di trasformazione e rinascita. La scrittura infatti si trasforma, a mano a mano che scorrono le pagine: prima contratta, poi prende ossigeno e si apre.”

Domani “Io cammino da sola” arriverà nel bosco, a Stregna di Prepotto, nella casa di legno di Luigi Codutti, quando Alessandra Beltrame converserà alle ore 18 con Mario Midun, toccando i temi principali del libro quali la libertà, la solitudine e il cammino.

Dopo Prepotto l’autrice sarà a Lecco, Piani Resinelli, ai piedi delle Grigne e sopra il lago di Como, dove condurrà una camminata notturna nel bosco con letture, all’interno della manifestazione “Letti di Notte”.

Elena Commessatti, Messaggero Veneto

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