Meravigliosa platea. A Trieste

La recensione di Cristina, sul quotidiano Il Piccolo
«Sono una donna e questo è il mio viaggio. Vado da sola perché è da soli che si vive davvero, che si cresce, che si cambia. Che si muore». Il libro di Alessandra Beltrame parla di tante piccole e grandi avventure, a piedi, che insieme continua a leggere...

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A Prepotto, in una casa di legno nel bosco

Luigi ha costruito con le sue mani (ci ha messo tre anni) una casa di legno fra i boschi e i vecchi vigneti a Stregna di Prepotto, una località vicino a San Pietro di Chiazzacco, sotto Castelmonte, su una terra antica e ricca di suggestioni. Qui, venerdì alle 18, sono stata invitata a parlare del mio libro “Io cammino da sola”. Venite a trovarmi, venite a conoscere Luigi, venite a scoprire questo luogo di meraviglie. E’ facile arrivarci, se seguite queste indicazioni. Prendete la strada da Cividale a Prepotto, alla Casa del Miele svoltate a sinistra, poi subito dopo a destra, prendendo per Cladrecis. Dopo alcuni chilometri, a un incrocio con uno specchio, girate ancora a destra e proseguite per Cladrecis. Solo 200 metri dopo, a sinistra, si trova l’indicazione Stregna, si svolta e si prosegue per circa 2 chilometri  su una strada un po’accidentata che conduce proprio alla bella casa di Luigi. Ci vediamo venerdì. Ne vale la pena.

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Salita, gioia, vittoria.

Cara Alessandra,

Ho terminato da qualche giorno la lettura di “Io cammino da sola”, ho lasciato decantare, per capire se il tempo mi avrebbe fatto dimenticare o allontanare dal racconto. Ho scoperto che non è successo. Leggerti è stato catartico: una voce femminile che si apre al lettore, che ci permette di assaporare la sua fragilità e la sua determinazione. Una grande partecipazione emozionale per me, mi sono risentita nelle tue parole, nel tuo modo di descrivere le intenzioni, le sensazioni. Il mio amore per il cammino immerso nel verde, tra le montagne nasce sin da piccola. La mia famiglia era solita portarci in Trentino per le vacanze e lì ho conosciuto l’amore per il passo, un piede avanti all’altro, la scalata verso la vetta, la ricompensa della fatica. Poi arriva l’adolescenza e ciò che prima era routine e piacere inizia a diventare un profondo confronto con me stessa e con i mie limiti, proprio lì credo di avere capito che la mia volontà potesse essere fallimentare. Escursioni vissute in ritirata, la fatica era troppa e il peso che mi portavo dietro era un ricordo di ciò che di quella famiglia non c’era già più. Passano gli anni e non cammino, i miei polmoni me lo impongono, fino al giorno in cui scopro di avere la stessa malattia di mia madre, che l’ha vista lasciare la vita giovanissima. Paura, panico ma proprio lì sento che la gioia, la Bellezza, la fatica mi chiamavano per ascoltarmi, nel mio limite e nel mondo che dovevo rendere diverso, dalla fine che non dovevo regalare a me stessa. Allora ascolto l’invito di un amico guida, mi vuole riportare in mezzo ai monti. Accetto, è la mia rivincita, forse. Arriviamo a Chiusi de La Verna, cuore che batte, scarponi ai piedi, voglio essere ben piantata al suolo. Dobbiamo raggiungere un agriturismo, salita per 3/4 km. Paura e cuore che batte. Inizio a mettere  un piede dopo l’altro, mi si consiglia di seguire il mio passo, la mia distanza, di non consumare energia e affanno. Duro. Sudore. Ma piano, sento la gioia nascere ed esplodere dentro di me. Il mio cuore e i mie polmoni stavano compiendo il miracolo. Il mio corpo mi stava sostenendo. Io stavo vincendo. Giornata memorabile. L’inizio di una nuova me. Non so perché, ma ho pensato che scrivere la mia esperienza a te che non ti sei risparmiata a farlo con noi, ci possa far sentire a distanza, amiche di “cammino”. Grazie per avermi fatto sentire ancora dentro i miei passi. Una domanda: il tuo cammino continua anche in mezzo alle parole degli altri ? Giorgia Strada Cara Giorgia, certo che il mio cammino continua. Sempre. Dal cammino non si ritorna. Just keep going, mi ha detto Noo Saro-Wiwa, una scrittrice nigeriana alla quale hanno ucciso il padre perché combatteva contro la corruzione e i petrolieri. Just keep going, Continua ad andare avanti. Non fermarti. Solo così ti salvi. Solo così non muori. Solo così ti difendi e vinci. E così io cammino, e cammino anche attraverso le parole di chi mi scrive, di chi mi legge. Cammino attraverso le mie parole, e vado sulla strada, non mi fermo. Alessandra
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Da soli per perdersi, e ritrovarsi

“Il tuo viaggio personale attraverso la tua solitudine e’ affascinante ed esaltante, e mi ha ricordato tante cose. La fatica, il dolore, la determinazione, il desiderio e il bisogno disperato di indipendenza e di auto affermazione. Un’indipendenza che deve passare l‘esame della solitudine e che deve farsi anche fisica, attraverso un gesto umano così’ semplice ma anche così’ dimenticato come il cammino. Hai ragione quando scrivi che il cammino è un gesto solitario, individuale. Nel tuo camminare da sola c’è anche tanto, tantissimo coraggio. Perché da soli ci si perde, per poi ritrovarsi. Ci si fa male, per poi imparare a guarire e a sentirsi più’ forti. Mi sono ritrovata molto nella tua storia…Io e Brian abbiamo cominciato a fare lunghe camminate con i nostri figli. Cosa molto diversa da ciò’ che scrivi nel tuo libro, perché’ nel nostro caso la camminata non serve solo a scoprire la nostra solitudine e il nostro mondo interiore, ma a tenerci insieme come famiglia e a scoprire il mondo che attraversiamo. Vogliamo mostrare a Luca e Chiara che esiste un intero universo da scoprire la’ fuori, lento, silenzioso, fatto di incontri semplici, di mete lontane ma accessibili, di luci, suoni, ombre, di piccole cose da scoprire solo facendo piccoli passi. Grazie, Ale. Buon cammino”. Benedetta
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