Bei posti dove presentare libri: Biella

Biella ha il Piazzo, che pullula di palazzi antichi, trasformati in spazi per mostre e godurie varie. Ci sono locali, con tavolini all’aperto, dove mangiare, bere e oziare al sole, quando c’è. Io l’ho trovato, il sole: era a fine giornata, un sole tramontino, però caldo abbastanza per stare fuori. Ero con Alberto, amico di cammino, abbiamo bevuto e ce la siamo raccontata. Prima avevo presentato il mio libro a Palazzo Ferrero, fra mostre d’arte dedicate al viaggio, invitata dalla gloriosa libreria Giovannacci che ha più di cento anni di storia.

C’era un bel pubblico, e c’erano amici, e dopo di me c’era Enrico Camanni, che scrive e racconta meraviglie come La storia delle Alpi e L’incanto del rifugio (Ediciclo).

Insomma, mi è piaciuto, e sono stata felice, nonostante il diluvio che mi aveva accompagnata nel viaggio da Milano e poi dopo, nel rientro malinconico tipico di ogni addio.

Ecco, di questo bisognerebbe scrivere: di quella dolorosa sensazione del finire, del chiudere una storia, un incontro, un appuntamento. Che è tanto più faticoso quanto più si è stati bene nei luoghi dove ci si è fermati.

Non devi stare troppo bene in un posto, altrimenti ti passa la voglia di ripartire. Vi ricorda qualcosa?

 

 

 

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